Il settore agroalimentare verso “Industria 4.0”: lo strumento dei Contratti di sviluppo

di Massimiliano D’Alessio

Il termine “Industria 4.0” sta diventando sempre più centrale nel dibattito economico, sociale e politico, nazionale ed internazionale. Esso si riferisce alle implicazioni sui sistemi produttivi e sul lavoro connesse all’implementazioni di tecnologie digitali nel settore manifatturiero. L’introduzione nella produzione manifatturiera di diverse innovazioni quali, tra le altre, lʼaddictive manufacturing, la robotica avanzata, l’analisi dei big data, i Cyber-Physics Systems (CPS) e l’utilizzo sempre più pervasivo della rete internet (la c.d. internet of things) quale strumento di gestione e controllo dello spazio, degli oggetti fisici e delle persone che compongono la vecchia catena di montaggio determinano profondi cambiamenti nei modelli di business e nei paradigmi di produzione e di organizzazione del lavoro. Molti esperti sono concordi nel definire questo fenomeno come la “quarta rivoluzione industriale”, evidenziano in questo modo l’entità dei cambiamenti da esso determinati.

L’Unione Europea e molti Stati membri (in primis la Germania) hanno compreso l’entità del fenomeno “Industria 4.0” ed hanno attivato specifiche policy a sostegno delle imprese. Anche il Governo italiano lo scorso 21 settembre ha presentato a Milano il Piano Nazionale Industria 4.0 che descrive il piano di investimenti incluso all’interno della Legge Finanziaria 2016 per favorire la digitalizzazione delle imprese italiane. Il Piano che prevede un intervento da 13 miliardi di risorse pubbliche spalmate tra il 2018 e il 2024 intende attivare investimenti innovativi mediante il supporto di superammortamento e iperammortamento, la Nuova Sabatini e credito di imposta per la ricerca. Ulteriori 10 miliardi sono dedicati a quelle che il piano definisce «direttrici di accompagnamento»: il rafforzamento della detassazione del salario di produttività (1,3 miliardi tra il 2017 e il 2020), la diffusione della banda ultralarga tra le imprese (6,7 miliardi già stanziati), il rifinanziamento del Fondo di garanzia Pmi (900 milioni), le catene digitali e l’internazionalizzazione del made in Italy (100 milioni), i Contratti di sviluppo con focus su Industria 4.0.

Quest’ultima misura offre specifiche potenzialità di supporto per il settore agroalimentare italiano. I contratti di sviluppo, introdotti dall’art.43 del d.l. 112/2008 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133/2008) come evoluzione dei Contratti di programma e dei Contratti di localizzazione, rappresentano oggi il principale strumento agevolativo per la promozione degli investimenti privati. Il Contratto di Sviluppo sostiene, in particolare, gli investimenti di grandi dimensioni nel settore industriale, turistico e di tutela ambientale. Recentemente, il DM 8 novembre 2016 del Ministero dello Sviluppo Economico, che ha introdotto nuove procedure semplificate, prevede una specifica priorità per i Contratti di grandi dimensioni che realizzano interventi coerenti con le finalità e i contenti del piano nazionale Industria 4.0”.

Con il Contratto di sviluppo sono stati finora finanziati 32 interventi di investimento promossi da imprese agroalimentari. Mediante questo strumento agevolativo sono stati, in particolare, accordati finanziamenti per complessivi 381 milioni di euro che hanno generato 664,24 milioni di investimenti nel settore agroalimentare. L’investimento di maggiore dimensione è stato realizzato finora da PASTIFICIO LUCIO GAROFALO S.p.A. che realizzando un programma di sviluppo da 47,6 milioni di euro ha inteso promuovere l’aumento della capacità di stivaggio del magazzino e l’acquisto di 3 nuove linee produttive. A fronte di questo intervento finanziato con 32,86 milioni di euro è previsto un impatto in termini occupazionali per 195 lavoratori assunti/salvaguardati. Il secondo investimento in termini dimensionali è stato realizzato da un raggruppamento di 8 imprese campane capeggiate dalla SAN GIORGIO S.p.a per potenziare la filiera produttiva del settore dolciario. L’investimento complessivo è di 45,11 milioni di euro, di cui 26,12 di agevolazioni concesse mediante il Contratto di sviluppo, è finalizzato all’ampliamento degli stabilimenti delle otto aziende a Castel San Giorgio (SA), Pagani (SA), Cava de’ Tirreni (SA), Striano (NA) e Nocera Superiore (SA). Nell’ottica di elevare gli standard di produzione, confezionamento e conservazione dei prodotti dell’industria dolciaria in Campania. l progetto prevede a regime 120 nuovi posti di lavoro. Il terzo intervento in termini dimensionali è quello realizzato da MOLINO E PASTIFICIO DE CECCO S.p.a che realizzando un programma di sviluppo da 37,4 milioni di euro ha intesto promuovere l’ampliamento dello stabilimento di Ortona, con due nuove linee produttive, una di pasta lunga e una di pasta corta e l’ampliamento dello stabilimento di Fara San Martino, con la realizzazione di un nuovo silos. A fronte di questo intervento finanziato con 21,13 milioni di euro è previsto un impatto in termini occupazionali per 810 lavoratori assunti/salvaguardati.

Altri interventi rilevanti sono stati realizzati da FERRARELLE S.p.a. (34,08 milioni di euro di investimento a fronte di 25,56 milioni di euro di agevolazioni) per l’incremento della capacità produttiva ed il contenimento dei consumi (energia, materie prime e logistica), da UNILEVER ITALIA MANUFACTURING S.r.l. (33,94 milioni di euro di investimento a fronte 10,18 milioni di euro di agevolazioni) per innovare gli impianti e i macchinari e per accrescere la capacità produttiva dello stabilimento di Caivano e da CENTRALE DEL LATTE DI TORINO & C. S.p.a (33,88 milioni di euro di investimento a fronte di 18,63 milioni di euro di agevolazioni) per la realizzazione di una nuova unità produttiva moderna ed efficace e per consolidare ed aumentare i volumi di produzione per i prodotti a maggior valore aggiunto.

Di seguito è possibile scaricare l’elenco completo degli interventi promossi nel settore agroalimentare e finanziati con lo strumento dei Contratti di sviluppo.

elenco-aziende-agroalimentari-contratti-di-sviluppo_2.pdf