Analisi sulle aree coltivate nella Striscia di Gaza
Secondo l’analisi effettuata da FAO, UNITAR e UNSAT, al 28 luglio 2025 i terreni ancora potenzialmente coltivabili disponibili nella Striscia di Gaza erano pari all’1,5%. Nella tabella sono riportati i dati della ripartizione dei terreni in termini di accessibilità, danni e disponibilità per Governatorato. Questi dati evidenziano la tragicità della situazione che attualmente caratterizza l’agricoltura della Striscia di Gaza. Il terreno coltivabile disponibile per la coltivazione risulta pari a zero nel Governatorato di Gaza Nord e in quello di Rafah. Rimangono disponibili 9 ettari nel Governatorato di Gaza, 176 ettari in quello di Deir Al-Balah e 47 ettari in quello di Khan Younis.
Rimangono disponibili per la coltivazione un totale di 232 ettari per un territorio in cui l’agricoltura rappresentava circa il 10% dell’economia di Gaza prima dell’inizio del genocidio. Una superficie irrisoria per oltre 560.000 persone che dipendevano, in tutto o in parte, per vivere dall’agricoltura, dalla pesca e dalla pastorizia.
Ripartizione dei terreni in termini di accessibilità, danni e disponibilità per governatorato* – Luglio 2025
Governatorato | Terreni coltivabili danneggiati e non accessibili | Terreno coltivabile non danneggiato ma non accessibile | Terreno coltivabile danneggiato ma accessibile | Terreno coltivabile disponibile per la coltivazione | Superficie coltivabile totale |
Gaza Nord | 2.934 | 198 | 0 | 0 | 3.132 |
Gaza | 2.822 | 280 | 40 | 9 | 3.151 |
Deir Al-Balah | 1.498 | 229 | 684 | 176 | 2.587 |
Khan Younis | 3.132 | 754 | 344 | 47 | 4.278 |
Rafah | 1.507 | 397 | 0 | 0 | 1.904 |
Totale | 11.894 | 1.858 | 1.069 | 232 | 15.052 |
*in ettari
Fonte: elaborazione dati Fondazione Metes su dati FAO, UNITAR e UNOSAT
Striscia di Gaza: le evidenze dello stato di carestia secondo FAO, UNICEF, WFP e OMS
La Vicedirettrice Generale della FAO Beth Bechdol ha recentemente rilasciato la seguente dichiarazione in merito all’attuale situazione alimentare nella Striscia di Gaza: “con la distruzione dei terreni agricoli, delle serre e dei pozzi, la produzione alimentare locale si è fermata. Il loro ripristino richiederà investimenti imponenti e un impegno costante per risanare i mezzi di sussistenza e la speranza”. Secondo il rapporto Integrated Food Security Phase Classification (IPC) del 22 agosto 2025, il Governatorato di Gaza, dal 15 agosto 2025, è, con prove ragionevoli, entrato in stato di carestia (Fase IPC 5). Tra metà agosto e fine settembre 2025, si prevede che la situazione peggiorerà ulteriormente, con la prevista espansione della carestia a Deir al-Balah e Khan Younis. Si prevede che quasi un terzo della popolazione (641.000 persone) affronterà condizioni catastrofiche (Fase IPC 5), mentre la popolazione in Emergenza (Fase IPC 4) salirà probabilmente a 1,14 milioni (58%).
La malnutrizione acuta è destinata a peggiorare rapidamente nei prossimi mesi. Entro giugno 2026, si stima che oltre 132.000 bambini sotto i cinque anni ne saranno colpiti, un numero più che doppio rispetto alle proiezioni dell’IPC di maggio 2025. Tra questi, più di 41.000 casi saranno classificati come gravi, con bambini esposti a un elevato rischio di morte. Inoltre, circa 55.500 donne incinte e in allattamento malnutrite avranno bisogno urgente di assistenza nutrizionale. Le condizioni nel Governatorato di Gaza Nord si prevede siano altrettanto critiche, se non più gravi, rispetto a quelle osservate nel Governatorato di Gaza.
Striscia di Gaza: situazione di grave insicurezza alimentare dal 1° luglio al 15 agosto 2025 e proiezione dal 16 agosto al 30 settembre 2025
IPC1 IPC23IPC3 IPC4 IPC5 (con solide evidenze) IPC5 (con robuste evidenze Area con evidenze inadeguate Area non analizzata |


Fonte: Integrated Food Security Phase Classification (IPC)