La nota che presentiamo analizza l’andamento del fatturato dell’industria alimentare e delle bevande in Italia sulla base delle ultime informazioni rese disponibili da Eurostat e Istat. Quella che segue è una breve sintesi, ma vi rimandiamo al documento completo per approfondire.
Fatturato dell’industria alimentare e delle bevande
Nel 2023 l’industria alimentare e delle bevande in Italia ha raggiunto un fatturato di 193 miliardi di euro, pari al 15,6% del totale del settore manifatturieriìo. Negli ultimi anni, il settore è cresciuto del 42,3%, con un incremento particolarmente significativo del fatturato estero (+72,1% rispetto al 2015), superiore a quello domestico (+37,1%).
Consumi interni
Se guardiamo al solo mercato interno, il valore dei consumi di “Alimenti e bevande non alcoliche” idelle famiglie italiane ha raggiunto 184,8 miliardi di euro nel 2023. Durante la pandemia di COVID-19, mentre altre categorie di consumo diminuivano, i consumi alimentari sono cresciuti (+2,4%). Dal 2015 al 2023, i consumi alimentari sono aumentati del 27,6%, in linea con il “totale beni” (+28,4%) e superiori ai “servizi” (+19,6%) e ai “totali consumi delle famiglie” (+23,8%).
Esportazioni dell’industria alimentare e delle bevande
Nel 2023, l’industria alimentare italiana ha esportato per 53,4 miliardi di euro, con un incremento del 77% dal 2015 al 2023. Tuttavia, i volumi esportati sono diminuiti del 9%. Il 56,2% dell’export è destinato ai Paesi UE, il 14,6% al Nord America, e l’8,8% all’Asia. E’ da apprezzare la grande presenza dei prodotti alimentari italiani sui mercati forti dei Paesi europei, in particolare in quelli dei membri Ue, e del Nord-America.
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Tra gli approfondimenti disponibili nel documento allegato: il dettaglio delle categorie di spesa delle famiglie, la distribuzione tra canali di vendita (discount e private label), le motivazioni di acquisto della spesa alimentare come presentati dal rapporto Coop 2023 (Consumi e stili di vita degli italiani) e la composizione merceologica dell’export.
Il numero 1/2024 della rivista AE prosegue l’approfondimento delle tematiche connesse allo sviluppo sostenibile delle filiere agroalimentari promosso della FLAI CGIL e dalla Fondazione Metes in questi ultimi anni.
In particolare, dopo la premessa di Tina Balì, la sezione “I temi” di questo numero da spazio ad alcune analisi e proposte formulate da alcuni dei soggetti costituenti l’Alleanza Clima Lavoro, la coalizione composta da associazioni ambientaliste e dal sindacato per un confronto permanente sulle tematiche della transizione ecologica e digitale. In particolare mediante contributi di FLAI CGIL nazionale, della campagna Sbilanciamoci!, di Legambiente e del WWF vengono presentate analisi e formulate proposte sul tema della sostenibilità dei sistemi agroalimentari.
Questo l’indice completo
Temi
Quali politiche per una giusta transizione sociale e ambientale per un accesso universale al cibo sano – FLAI CGIL Nazionale
Alleanza Clima Lavoro: dai sussidi dannosi a quelli utili – Cecilia Begal e Giulio Marcon (Sbilanciamoci)
Fitofarmaci presenti sulle nostre tavole: una riflessione sulle svolte anti-green – Angelo Gentili (Legambiente)
Il dialogo strategico sul futuro dei sistemi agroalimentari nell’Unione europea tra sostenibilità economica, ambientale e sociale – Franco Ferroni (WWF)
Approfondimenti
E se la terra finisse? Il consumo di suolo in Italia – Michele Munafò (ISPRA)
Aree interne: coltivare economie del e per il territorio – Domenico Cersosimo e Antonella Rita Ferrara (Università degli studi della Calabria)
Un “mare” di cose da fare – Antonio Pucillo ( FLAI CGIL Nazionale)
Strategia Farm to Fork per l’agricoltura sostenibile: lo stato dell’arte – Massimiliano D’Alessio (Fondazione Metes)
Documentazione
Introduzione a cura di Valeria Cappucci ( FLAI CGIL Nazionale)
ARCHIVIO STORICO “Donatella Turtura” della FLAI CGIL Nazionale. Documentazione del convegno “ La spirale dei veleni in agricoltura” promosso da Filziat CGIL e Federbraccianti. Orvieto 18 luglio 1987.
Quali politiche per una giusta transizione sociale e ambientale per un accesso universale al cibo sano
Nel primo articolo, “Quali politiche per una giusta transizione sociale e ambientale per un accesso universale al cibo sano”, contributo collettivo della FLAI CGIL nazionale, partendo dalla considerazione della acclarata insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo basato sullo sfruttamento senza limiti delle risorse del pianeta, viene evidenziato il ruolo del mondo sindacale nella proposta e attuazione di un percorso “alternativo”. In particolare, la FLAI CGIL partendo dall’analisi delle trasformazioni che stanno investendo i sistemi agroalimentari ed evidenziando gli impatti che le transizioni ecologiche e digitali stanno generando sull’agricoltura, sulla pesca, sul settore forestale e dei consorzi bonifica e sull’industria alimentare formula proposte concrete di politiche per l’adozione di un nuovo modello di sviluppo agroalimentare più equo ed inclusivo ed incentrato sul lavoro di qualità.
Alleanza Clima Lavoro: dai sussidi dannosi a quelli utili
Il secondo articolo “Alleanza Clima Lavoro: dai sussidi dannosi a quelli utili” di Cecilia Begal e Giulio Marcon è dedicato ad una riflessione sulle politiche pubbliche e industriali ritenute, dagli autori rappresentanti della Campagna Sbilanciamoci!, presupposto fondamentale per l’implementazione della “giusta” transizione. Il lavoro in particolare partendo da una lettura critica del lavoro di riclassificazione in SAF (Sussidi Ambientalmente Favorevoli) e in SAD (Sussidi Ambientalmente Dannosi) dei sussidi economici per il settore agroalimentare realizzato MASE (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) formula una serie di proposte di politiche rivolte alla transizione verso paradigmi di agricoltura sostenibile e di qualità e in grado di valorizzare i modelli di produzione locale del cibo. Secondo gli autori accanto alla transizione da SAD a SAF e ad una radicale revisione dei criteri di erogazione dei sussidi comunitari previsti dalla PAC è necessario un ripensamento delle dinamiche di potere che governano le filiere agroalimentari europee passando da logiche di natura industriale e capitalistica ad un nuovo modello ecologico, giusto e collettivo.
Fitofarmaci presenti sulle nostre tavole: una riflessione sulle svolte anti-green
Nell’articolo “Fitofarmaci presenti sulle nostre tavole: una riflessione sulle svolte anti-green” di Angelo Gentili viene proposto uno specifico approfondimento sulla problematica dei pesticidi in agricoltura anche grazie alla presentazione dei risultati dell’edizione 2023 del dossier “Stop pesticidi nel piatto”, il lavoro realizzato da Legambiente basato sulla raccolta e la sistematica rielaborazione statistica dei risultati delle analisi condotte da organismi di sorveglianza ambientale e sanitaria pubblica (ARPA, IZS, USL e ATS). Il dossier evidenzia come la questione dei fitofarmaci rappresenti ancora una delle criticità più gravi per il settore agricolo per la diffusa presenza di molecole di sintesi in gran parte dei prodotti agricoli che mangiamo. La presenza di residui di fitofarmaci nella frutta e nella verdura è l’occasione di denunciare, da un lato, la mancanza di una legislazione nazionale ed europea efficace nel limitare l’utilizzo dei pesticidi e, dall’altro, il ridotto impatto della nuova PAC sul problematica della chimica in agricoltura. Completa questo quadro la mancata approvazione del nuovo regolamento UE sui fitofarmaci e il rinnovo dell’autorizzazione temporanea da parte dell’UE per l’utilizzo del Glifosate, erbicida sospettato di interferenze con la salute dei lavoratori e la biodiversità.
Il dialogo strategico sul futuro dei sistemi agroalimentari nell’Unione europea tra sostenibilità economica, ambientale e sociale
L’ultimo articolo, “Il dialogo strategico sul futuro dei sistemi agroalimentari nell’Unione europea tra sostenibilità economica, ambientale e sociale” di Franco Ferroni ricorda come l’invasione dei trattori registrata negli ultimi mesi in molte città europee abbia segnato il punto più alto della contrapposizione delle associazioni di categoria agricole al Green Deal ed alla Strategia Farm to Fork. In contesto di elevata conflittualità, l’iniziativa assunta dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, finalizzata a creare un tavolo permanente di confronto tra tutti gli stakeholders dell’agroalimentare europeo per la creazione di una visione condivisa per il futuro del settore rischia, però, ancora una volta di subire il pesante condizionamento delle potenti lobby agricole europee. In questo contesto l’autore espone nel presente articolo i contenuti che WWF ha inteso fornire al primo incontro del forum sul Dialogo Strategico svoltosi il 25 gennaio 2024 con le proposte per la sostenibilità dei sistemi agroalimentari europei.
Gli approfondimenti
Il presente numero della rivista si chiude dando spazio ad ulteriori contributi finalizzati a sviluppare ulteriori riflessioni sulle tematiche della transizione ecologica e dello sviluppo sostenibile dei sistemi agroalimentari. Nella sezione “Approfondimenti” trova infatti posto l’articolo “E se la terra finisse? Il consumo di suolo in Italia” in cui Michele Munafò oltre a proporre un aggiornamento del monitoraggio dell’ISPRA sul consumo del suolo svolge riflessioni sugli attuali modelli di sviluppo insediativo che sembrano non essere attrezzati ad affrontare le future grandi sfide ecologiche, climatiche e sociali.
Con il lavoro “Aree interne: coltivare economie del e per il territorio” di Domenico Cersosimo e Antonella Rita Ferrara viene proposto un ulteriore punto di vista sulla tematica dello sviluppo sostenibile affrontando la questione dello svuotamento e della marginalizzazione delle aree interne. L’invito rivolto dagli autori ai policy maker a pensare a nuove politiche territoriale basate sulle esigenze delle «persone «nei» luoghi» rappresenta un ulteriore stimolo verso un nuovo paradigma che sia in grado di contrastare le disuguaglianze territoriali e sociali dell’attuale modello di sviluppo capitalistico italiano.
L’articolo “Un “mare” di cose da fare” di Antonio Pucillo descrive le problematiche ambientali che affliggono il settore della pesca riflettendo, da un lato, sull’evoluzione dalla politica europea per il settore e sui suoi impatti sociali ed occupazionali particolarmente penalizzati, e dall’altro, evidenziando l’urgenza di non sottovalutare gli effetti negativi del cambiamento climatico sulla pesca e la necessità di promuovere una transizione ecologica che tenga conto della peculiarità strutturali delle nostra flotta peschereccia.
Nell’articolo “Strategia “Dal produttore al consumatore”: lo stato dell’arte”, Massimiliano D’Alessio fornisce un aggiornamento sullo stato di attuazione del piano d’azione previsto per la realizzazione delle iniziative chiave del Farm to Fork dell’UE evidenziando come i recenti mutamenti degli scenari mondiali e le prospettive incerte che caratterizzano le prossime elezioni europee rischino non solo di rallentare ma addirittura di far fallire il Green deal e la sua strategia “Dal produttore al consumatore”.
Infine, come in precedenza, il presente numero di AE dà spazio alla documentazione proveniente dall’Archivio Storico Donatella Turtura della FLAI CGIL. In questo numero viene pubblicata la documentazione prodotta nell’ambito del convegno “La spirale dei veleni in agricoltura promosso da Filziat e Federbraccianti” svoltosi nel luglio del 1987 ad Orvieto. L’introduzione alla documentazione curata da Valeria Capucci evidenzia come le questioni ambientali hanno da sempre fatto parte dell’agenda politica della nostra categoria sindacale.
Secondo le ultime informazioni fornite dall’ISTAT, anche nel 2023 si evidenzia una contrazione dell’economia agricola italiana. Nel 2023 il settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca registra infatti risultati negativi in termini di valore aggiunto (-2,5% in valore) e di produzione (-1,8% in volume).
Come già avvenuto nel 2022, anche l’annata 2023 è stata condizionata da «avverse condizioni climatiche che hanno caratterizzato diversi periodi dell’anno, con il susseguirsi di fenomeni estremi che hanno colpito molte produzioni di importanza primaria per il settore agricolo».
La nostra ultima nota passa in rassegna i principali indicatori economici per il settore. Al suo interno troverete, per ciascuna branca di attività e per le diverse categorie produttive, i dati sull’andamento di produzione e valore aggiunto (anche disaggregati per regione), dati sull’occupazione, andamento dei prezzi e dei consumi intermedi.
Da non perdere l’approfondimento finale che prova a dare una lettura politica dei dati presentati e a offrire un’analisi di prospettiva.
Il numero 19 del “Bollettino Statistico della Fondazione Metes” è dedicato ad una analisi dei risultati dell’attività di tutela e vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale svolta dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro nel settore agricolo italiano nel corso del 2023.
L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha un ruolo fondamentale nella tutela dei lavoratori grazie alla sua attività ispettiva e sanzionatoria nei confronti di irregolarità che spaziano dalle violazioni amministrative ai reati penali.
I risultati dell’attività ispettiva sul territorio nazionale nel settore agricolo
Nel 2023 l’attività di vigilanza in materia di lavoro effettuata dagli Ispettori dell’INL e dai Carabinieri del Comando Tutela Lavoro ha riguardato 4.263 accessi ispettivi presso aziende classificate nell’ambito dell’ATECO “Agricoltura, silvicoltura e pesca”.
Il risultato dei 3.529 accertamenti definiti ha permesso la contestazione di 2.090 illeciti, il 49% del totale degli accertamenti. I lavoratori agricoli per i quali è stata accertata una posizione irregolare sono stati 7.915, il 7,5% sul totale dei lavoratori irregolari.
Vi lasciamo al testo del bollettino per un’analisi completa dei risultati.
Dati sintetizzati nel bollettino
In questo numero del “Bollettino Statistico della Fondazione Metes”, abbiamo sintetizzato:
I risultati dell’attività ispettiva nel settore agricolo a livello nazionale con i dati relativi, fra gli altri, alle aziende ispezionate, le pratiche definite, il tasso di irregolarità, il numero e la tipologia di violazioni riscontrate, i lavoratori coinvolti;
La distribuzione geografica dell’attività ispettiva con il totale delle aziende ispezionate, delle ispezioni definite, dei lavoratori coinvolti da violazioni e la tipologia di violazioni a livello regionale;
I dati provinciali sulle aziende ispezionate, sulle ispezioni definite, sul tasso di irregolarità, sul numero dei lavoratori tutelati grazie all’attività ispettiva, sui lavoratori “in nero” e sul numero di lavoratori interessati da violazioni delle norme di contrasto ai fenomeni di sfruttamento e caporalato.
Martedì 25 giugno 2024 alle ore 14 presenteremo l’ultimo numero della rivista AE dedicato alla transizione sostenibile del settore agroalimentare.
Durante l’iniziativa sarà presentato il documento della Flai Cgil per l’Alleanza Clima Lavoro e saranno approfondite alcune delle tematiche contenute nel numero 1/2024.
Come da programma, sono previsti i seguenti interventi:
Saluti di benvenuto – Tina Balì (Presidente Fondazione Metes)
Presentazione del documento della Flai Cgil per l’Alleanza Clima Lavoro – Emanuele Galossi (Flai Cgil Nazionale)
Aree interne: coltivare economie del e per il territorio – Antonella Ferrara (Università della Calabria)
Alleanza Clima Lavoro: dai sussidi dannosi a quelli utili – Cecilia Begal e Giulio Marcon (Sbilanciamoci)
Pesticidi sulle nostre tavole: una riflessione sulle svolte anti-green – Angelo Gentili (Legambiente)
Strategia Farm to Fork per l’agricoltura sostenibile: lo stato dell’arte – Massimiliano D’Alessio (Fondazione Metes)
Archivio storico: il patrimonio documentale della Flai – Valeria Cappucci (Flai Cgil Nazionale)
Concluderà i lavori il Segretario Generale della Flai Cgil Nazionale Giovanni Mininni.
Sarà possibile seguire l’iniziativa in presenza, presso la Scuola politico-sindacale di via dell’Arco de’ Ginnasi, 6 a Roma o da remoto registrandosi qui.
Il 7 giugno 2024 l’ISTAT ha pubblicato i dati definitivi sull’andamento dell’inflazione misurata sulla base dell’indice IPCA al netto della dinamica dei prezzi dei beni energetici importati per il periodo 2020-2023 e le previsioni dell’indicatore per gli anni 2024-2027.
Cos’è l’IPCA-NEI?
L’indicatore dei prezzi al consumo al netto dei prodotti energetici importati (IPCA-NEI) è considerato come riferimento per la contrattazione collettiva dall’Accordo quadro tra le parti sociali per la riforma degli assetti contrattuali del 22 gennaio 2009 e non rientra tra quelli diffusi mensilmente dall’Istat con riferimento ai prezzi al consumo.
IPCA netto dei beni energetici importati nel 2020-2023: realizzazione e scostamenti tra realizzazione e previsione (realizzazione: variazioni percentuali; scostamenti: punti percentuali)
Vi rimandiamo alla nostra nota completa per le previsioni del valore per il prossimo triennio 2024-2027. Si può scaricare qui.