Il lavoro atipico nell’industria alimentare e delle bevande

Andamenti e caratteristiche del lavoro atipico nell’industria alimentare e delle bevande

L’ultima analisi del nostro Ufficio studi prende in esame il lavoro “atipico” nell’industria alimentare e delle bevande. Sulla base dei dati INPS e INAIL proviamo ad approfondire la diffusione nel settore di quelle tipologie occupazionali diverse dai tradizionali contratti di lavoro dipendente a tempo indeterminato e dalle forme di lavoro autonomo.

Nella nota allegata troverete informazioni sulla numerosità e sulle caratteristiche dei lavoratori dell’industria alimentare e delle bevande titolari di contratti di lavoro part time, lavoro intermittente e lavoro in somministrazione.

Una donna con grembiule e guanti azzurri con un coltello in mano è impegnata nella produzione di formaggio

Le nostre elaborazioni evidenziano un incremento nell’incidenza dei contratti part time che nel 2023 riguardavano oltre un terzo dei lavoratori del settore. A questo si aggiungono, da un lato, l’elevata diffusione dei contratti intermittenti tra le categorie di lavoratori più vulnerabili (donne e giovani) e, dall’altro, la notevole crescita registrata negli anni nella numerosità dei contratti di somministrazione. E’ forse superfluo specificare come queste tipologie di contratto sempre più diffuse offrano tutele inferiori in termini previdenziali ed assistenziali rispetto a quelle garantite dai “contratti standard”, portando ad una discriminazione, di fatto, di alcune categorie di lavoratori e lavoratrici.

Come si può contrastare la precarizzazione del lavoro nel nostro settore?

Il recente rinnovo del CCNL per i lavoratori dell’industria alimentare compie importanti passi avanti nel tentativo di ridurre l’instabilità dei posti di lavoro nel settore, ad esempio fissando nel 25% il limite massimo nel rapporto tra i contratti a tempo determinato e in somministrazione attivali sul totale dei contratti a tempo indeterminato.

Oltre a monitorare l’effettiva applicazione di questa norma del Contratto Collettivo Nazionale di settore, un’altra misura di contrasto alla precarizzazione del lavoro è sicuramente quella di aderire alla raccolta firme avanzata dalla CGIL per promuovere i quattro referendum sul lavoro.

Banner dell'iniziativa referendaria della Cgil "Per il lavoro ci metto la firma"

Per approfondire

Vi invitiamo a scaricare e leggere la nota completa nella quale, oltre alla numerosità e all’andamento dell’impiego delle forme di contratto atipiche, troverete disaggregazioni per genere, età, distribuzione geografica, qualifica, retribuzione e settore ATECO.

Scarica qui la Nota “Andamenti e caratteristiche del lavoro atipico nell’industria alimentare e delle bevande”