Il commercio internazionale agroalimentare in Italia

La nota che riportiamo in fondo a questo articolo analizza i principali dati pubblicati da ISMEA relativi al commercio internazionale agroalimentare in Italia nel primo semestre 2024.

Export agroalimentare 2024

Nei primi sei mesi del 2024 l’export agroalimentare italiano si attesta sui 34 miliardi di euro e, a differenza dell’export complessivo che vive una tendenza negativa, registra una crescita del 7,1% rispetto allo stesso periodo del 2023. Se questi andamenti rimarranno costanti alla fine del 2024 le vendite all’estero di prodotti agroalimentari italiani potrebbero presto superare la cifra record di 70 miliardi di euro.

Import agroalimentare 2024

Le importazioni di prodotti agroalimentari hanno raggiunto il valore complessivo di circa 33,5 miliardi e sono cresciute nel primo semestre del 2024 ad un tasso nettamente inferiore (+1,4% rispetto al primo semestre 2023). A questo risultato ha contribuito in larga misura l’incremento delle importazioni di prodotti dell’industria alimentare (22,3 miliardi di euro, +2,2%).

Saldo commerciale agroalimentare

Questi andamenti hanno determinato un netto miglioramento del saldo commerciale che, nel periodo in esame, ha registrato un surplus di 433 milioni di euro contro un disavanzo superiore a 1,3 miliardi nei primi sei mesi dello scorso anno.

Le esportazioni e importazioni agroalimentari italiane per comparti produttivi

Tabella che riporta i principali valori del commercio internazionale agroalimentare divisi per comparto produttivo
Fonte: elaborazioni Fondazione Metes su dati ISMEA

Altri dati sul commercio internazionale agroalimentare

La nota allegata approfondisce il tema offrendo un’analisi dei dati che riguardano anche i paesi di destinazione e provenienza degli scambi commerciali del settore agroalimentare, nonché i principali comparti produttivi coinvolti che abbiamo riportato nella tabella precedente.

Vi invitiamo a scaricarla qui.

Andamento del fatturato dell’industria alimentare e delle bevande in Italia: il contributo dei consumi interni ed evoluzione nelle vendite estere.

La nota che presentiamo analizza l’andamento del fatturato dell’industria alimentare e delle bevande in Italia sulla base delle ultime informazioni rese disponibili da Eurostat e Istat. Quella che segue è una breve sintesi, ma vi rimandiamo al documento completo per approfondire.

Fatturato dell’industria alimentare e delle bevande

Nel 2023 l’industria alimentare e delle bevande in Italia ha raggiunto un fatturato di 193 miliardi di euro, pari al 15,6% del totale del settore manifatturieriìo. Negli ultimi anni, il settore è cresciuto del 42,3%, con un incremento particolarmente significativo del fatturato estero (+72,1% rispetto al 2015), superiore a quello domestico (+37,1%).

Consumi interni

Se guardiamo al solo mercato interno, il valore dei consumi di “Alimenti e bevande non alcoliche” idelle famiglie italiane ha raggiunto 184,8 miliardi di euro nel 2023. Durante la pandemia di COVID-19, mentre altre categorie di consumo diminuivano, i consumi alimentari sono cresciuti (+2,4%). Dal 2015 al 2023, i consumi alimentari sono aumentati del 27,6%, in linea con il “totale beni” (+28,4%) e superiori ai “servizi” (+19,6%) e ai “totali consumi delle famiglie” (+23,8%).

Esportazioni dell’industria alimentare e delle bevande

Nel 2023, l’industria alimentare italiana ha esportato per 53,4 miliardi di euro, con un incremento del 77% dal 2015 al 2023. Tuttavia, i volumi esportati sono diminuiti del 9%. Il 56,2% dell’export è destinato ai Paesi UE, il 14,6% al Nord America, e l’8,8% all’Asia. E’ da apprezzare la grande presenza dei prodotti alimentari italiani sui mercati forti dei Paesi europei, in particolare in quelli dei membri Ue, e del Nord-America.

Scarica la nota

Tra gli approfondimenti disponibili nel documento allegato: il dettaglio delle categorie di spesa delle famiglie, la distribuzione tra canali di vendita (discount e private label), le motivazioni di acquisto della spesa alimentare come presentati dal rapporto Coop 2023 (Consumi e stili di vita degli italiani) e la composizione merceologica dell’export.